Il Bacio di Klimt
di Ali Ray
Parte della rassegna cinematografica “La Grande Arte al Cinema 2024”
Martedì 30 gennaio 2024 ore 17.00 e 21.00
Mercoledì 31 gennaio 2024 ore 17.00 e 21.00
Trama
Il docufilm diretto da Ali Ray che indaga la storia, la sensualità, i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo. Dipinta a Vienna intorno al 1908, l’opera è uno dei capolavori di Klimt, artista controverso che ha dominato la scena artistica del suo tempo. Nato a Baumgarten, allora sobborgo di Vienna, da padre orafo e madre appassionata di musica lirica, Gustav Klimt (1862-1918) è stato un titano della Secessione, capace di creare nuovi mondi decadenti che fondevano sensualità e mitologia antica alla modernità più radicale. Molti dei suoi dipinti vedono protagonista la bellezza e il mistero del corpo femminile e in particolare il suo “periodo d’oro” è caratterizzato da un metodo di lavoro unico che gli permetteva di applicare sulla tela una sottilissima foglia d’oro naturale. È da questa tecnica raffinata che sono nate alcune delle sue opere più famose, tra cui il simbolo senza tempo della bellezza e dell’espressione artistica, l’iconico Bacio. Il film si addentra proprio nei dettagli dell’oro, dei disegni decorativi, del simbolismo e dell’erotismo e si domanda anche: come ha fatto Il Bacio a divenire così famoso? A trasformarsi, tra le altre cose, in un’icona pop e nel poster più popolare tra quelli appesi alle pareti dei dormitori degli studenti da Pechino a Boston? Uno studio ravvicinato del dipinto ci condurrà tra le strade della straordinaria Vienna di fine secolo, quando un nuovo mondo si scontrava con il vecchio e la modernità vedeva, per la prima volta, la luce. Prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen.
Ingresso
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro fino 18 anni e over 65, universitari (fino ai 25 anni), aiace, abbonamento musei, forze dell’ordine, disabili
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro fino 18 anni e over 65, universitari (fino ai 25 anni), aiace, abbonamento musei, forze dell’ordine, disabili