Biglietteria Teatro di Prosa

Biglietti singoli – posto numerato

Intero: 11,00 €
Ridotto: 9,00 €

I biglietti singoli si possono acquistare a partire dal 17 Ottobre 2023.

La biglietteria è sempre aperta nei giorni e negli orari di programmazione teatrale e cinematografica.

La biglietteria apre sempre 45 minuti prima dello spettacolo,

il Sabato in cui c’è spettacolo teatrale anche dalle ore 17.00 alle 19.00.

ACQUISTI ONLINE

Tutti i biglietti della stagione teatrale sono sempre disponibili per l’acquisto online sul sito www.teatromonterosa.it.

I biglietti acquistati online saranno ritirati direttamente in biglietteria il giorno dello spettacolo!

Abbonamento a posto libero

Costo dell’abbonamento: 40,00 €

include 5 spettacoli a scelta da scegliere tra i cartelloni:

Tutdarije” – Rassegna Teatro Piemontese

Luci sulla ribalta” – Rassegna Teatro di Prosa

Gli abbonamenti a posto libero saranno disponibili dal 17 Ottobre 2023 in poi, negli orari di apertura della biglietteria.

Chi lo desidera potrà scegliere subito gli spettacoli a cui assistere, il giorno ed il posto, oppure potrà operare la scelta di volta in volta.

L’abbonamento a posto libero permette l’ingresso di una sola persona ad ogni spettacolo!

Utilizzo del parcheggio interno

Il Teatro mette a disposizione un parcheggio interno, SOLO SERALE, dalle ore 20.30, non custodito, con ingresso da Via Viriglio 14/a (eccetto per le serate in cui dovessero esserci delle manifestazioni all’aperto).

L’avere acquistato un biglietto per lo spettacolo teatrale non dà automaticamente diritto al parcheggio (inoltre si ricorda che i posti disponibili nel parcheggio sono limitati!).

Programma spettacoli

Ce penza mamma!

 Sabato 11 Novembre 2023 ore 21.00

Compagnia “Caffè Sospeso”

Due atti di Gaetano e Olimpia Di Maio

La trama si basa su un intreccio divertentissimo, tante le situazioni comiche, grottesche, paradossali e addirittura toccanti. La scomparsa prematura di una mamma in giovane età lascia soli quattro figli. MARGHERITA è la più grande e con la mamma morta ci parla tutte le notti: dall’altro mondo lei le dà consigli, le dice quello che deve fare e le raccomanda di prendersi cura dei fratelli Geppino, Cristina, Bernardino. GEPPINO è pieno di debiti fino al collo, motivo dei continui litigi con la moglie Giannina e l’invadente e focosa suocera Rachele. CRISTINA, non più nel fiore degli anni, ha finalmente trovato un pretendente, Pasquale Cimelli, che la sposerà. BERNARDINO, un uomo rimasto bambino, vive con le sue paure e le sue ingenuità. La casa è un viavai di personaggi bizzarri come il pettegolo Gigino vicino di casa e il fioraio ipocondriaco. IL fantasma della mamma però sembra tornare dal passato e materializzarsi in Lauretta, figlia illegittima di Geppino, che alla mamma è “tale e quale!”: due gocce d’acqua. Dal momento in cui si insinua nella casa paterna insieme al fidanzato Agostino creerà alla famiglia non poche difficoltà. A ingarbugliare ancora di più il racconto scenico si presenta la figura di Armando Pastore amore giovanile di Margherita che nel frattempo…

Tre donne all’inferno

 Sabato 25 Novembre 2023 ore 21.00

Compagnia “Rossoinvaligia”

Atto unico liberamente ispirato a “L’aria è piena di cromosomi pericolosi” di G. Bertolusso

In questa messa in scena Maria, Rosa e Francesca, le tre donne del testo originale, precipitano in un unico luogo dove, partendo dal grande senso di solitudine che ciascuno dei personaggi vive, confessano crudamente quello che normalmente si terrebbe nascosto: la fatica di essere madri che sconfina con il desiderio d’infanticidio, il desiderio di una sessualità più fluida represso in un mondo aziendale che ti vuole sempre conforme e l’odio per il proprio corpo che si trasforma in odio sociale verso le altre. Il senso di colpa che pervade sottilmente ognuno dei personaggi ha fornito su un piatto d’argento l’idea di dove far incontrare le nostre peccatrici senza vergogna: all’inferno. All’inferno. Qui, sorprendentemente, le cose si muovono, cambiano, evolvono. Un inferno che muta forma, a volte un po’ kitsch e assurdo, un po’ sala d’aspetto, un po’ prigione, un po’ deserto buio e sconfinato. Il lasciapassare per la rinascita di queste donne diventa proprio il loro incontrarsi: da questo conoscersi e parlare di sé le une alle altre, dal loro condividere la paura e l’esperienza mostruosa, scaturisce qualcosa che ammorbidisce la crudeltà originaria del testo, la crudeltà del mondo e quella che i personaggi infliggono a loro stesse. Persino all’inferno viene data una seconda chance e ne abbiamo le prove!

Filumena Marturano

 Sabato 20 Gennaio 2024 ore 21.00

Compagnia teatrale Amatoriale “Gambrinus”

Tre atti di E. De Filippo

“Filumena Marturano”, tratta da un fatto di cronaca che l’autore arricchì, è una commedia in tre atti, scritta nel 1946. Filumena, ex prostituta, vive da molti anni con il ricco commerciante Domenico Soriano, che ha deciso di sposare un’altra donna. Filumena, fedele compagna, offesa, si finge moribonda facendosi sposare in extremis. Domenico, scoperto l’inganno, la ripudia, ma Filumena gli prospetta di essere il padre di uno dei suoi tre figli, senza rivelargli quale, ma affermando con la forza della semplicità: “E figlie so’ figlie e so’ tutte eguale”. Seguendo questa filosofia si riappropria di Domenico senza mai confessargli l’identità del vero figlio, Filumena con il suo viscerale ed emotivo percorso, sarà capace di elevare Domenico al suo livello morale, portandolo alla fine a riconoscere la paternità di tutti e tre i figli illegittimi cresciuti segretamente. In quest’opera il tema è il sentimento della maternità che vince sulla miseria; la protagonista stimola in Domenico Soriano il senso della paternità e redime quest’ uomo mediocre ed egoista, affermando il diritto all’uguaglianza fra i tre fratelli. L’autore non dichiarerà mai l’aspetto autobiografico del tema dell’illegittimità dei figli nati fuori dal matrimonio, ma è inevitabile ricondurre questa tematica alla sua storia familiare. Eduardo invece dichiarò il suo proposito di rappresentare attraverso i tre figli, l’operaio, il commerciante e lo scrittore, le tre forze dell’Italia al fine di sollecitare nei governanti dei provvedimenti tesi ad abbattere le differenze sociali attraverso la sua frase: “E figlie so chille che se tenono ‘mbracio quanno so piccerelle…ma quanno so’ gruosse, quanno song’uommene, o so’ figlie tutte quante, o so’ nemice”.

Di campanile in campanile

 Sabato 2 Marzo 2024 ore 21.00

Compagnia Il Teatro Instabile delle “Gambe sotto il Tavolo”

Quattro passi senza meta con Achille Campanile

Achille Campanile, ovvero del genio dell’umorismo «perfetto», ridotto cioè a categoria di pensiero. Perché di umorismo la vita è impastata, a dispetto dei savi principi che l’etica insegna da sempre ai viventi. Ma se madre natura ironizza cosí con se stessa, perché non lasciarsi tentare anche noi dal medesimo gioco? Campanile ci prova davvero, per il semplice gusto di farlo, intrufolandosi dentro la vita senza timore di sovvertire il buon senso. E senza prendersi troppo sul serio. Come in fondo natura comanda.

Quando la miseria diventa… nobiltà

 Sabato 23 Marzo 2024 ore 21.00

Compagnia “I Melannurca”

Due atti di A. Giuliano.

Commedia in due atti ispirata al film di Frank Capra “Angeli con la pistola” e a “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta.

Siamo negli Anni ’30, Donna Concetta e suo marito Ferdinando sono portinai in un palazzo nel centro di Napoli. La loro unica figlia, Sofia, era andata a vivere a Londra con la zia 15 anni prima, per scongiurare i pericoli della I° guerra mondiale. La ragazza ignora la misera condizione in cui versano i genitori, infatti la madre nelle sue lettere fa credere che loro appartengano alla nobiltà napoletana. A complicare la situazione, la figlia annuncia l’imminente rientro a Napoli con il futuro suocero. Ecco che la vita degli umili portinai verrà sconvolta e per forza di cose, donna Concetta, i suoi parenti e i vicini di casa, dovranno simulare di essere aristocratici. Qui si scatena un vero e proprio turbinìo di eventi, travestimenti di personaggi e scatta anche una comicità a cui difficilmente si resiste. Il teatro ha sempre bisogno di evoluzione e per non ricorrere sempre ai soliti testi classici, ci siamo cimentati nel mettere in scena questa commedia. Il resto va da sé; la comicità partenopea, nel solco di geni come Totò ed Eduardo, ma con ritmi più moderni, completa la vicenda.

Buon sangue non mente

 Sabato 13 Aprile 2024 ore 21.00

Compagnia “Brocchi da Carretta”

Due atti di Alex Rooney.

Douglas Morris si sta preparando a ricevere un prestigioso riconoscimento professionale, ma tutto sembra remargli contro: la moglie, i colleghi, i superiori e persino alcuni pazienti piuttosto sopra le righe interrompono di continuo i preparativi per le ragioni più disparate. Ma la vera e propria bomba arriva con Jennifer, avvenente ex collega, che ricompare dopo oltre diciotto anni di latitanza per fare una scioccante rivelazione: lei e Douglas hanno avuto un figlio, uno scapestrato neomaggiorenne di nome Taylor che ha appena appreso la verità sulla sua nascita e ora pretende di conoscere il suo vero padre. Come gestire una situazione così esplosiva, che rischierebbe di mandare a monte il suo matrimonio e la sua carriera in un batter d’occhio? Trovando su due piedi una persona così generosa, disponibile (e single) che possa interpretare il ruolo del padre in attesa che le acque si calmino. Lo stratagemma servirà a tenere a bada l’esuberante Taylor, o il giovane si accorgerà dell’inganno, dal momento che, come tutti sanno, “buon sangue non mente”?

Le due verità

 Sabato 18 Maggio 2024 ore 21.00

Compagnia “I Saltapasti”

Tre atti di Luca Buggio.

Colpevole o innocente? Questa è la domanda a cui si cerca di dare una risposta in ogni aula di tribunale. C’è una giovanissima imputata su cui grava un’accusa di omicidio, ma a essere chiamati davvero a giudizio, dalle loro coscienze, sono i membri della giuria. E anche quando i dubbi vengono sciolti, a volte non basta: la verità può avere più di una faccia, e altrettante storie da raccontare. Questo testo, ispirato un po’ a “delitto e castigo”, un po’ a “la parola ai giurati”, è andato in scena per la prima e unica volta nel 2012, come saggio di un laboratorio di teatro tenuto dalla Compagnia dei Saltapasti. La trama è semplice, e vede una giuria composta da elementi diversi per età, sesso, cultura ed estrazione sociale, deve pronunciarsi su un caso di omicidio; un uomo è stato ucciso e secondo le prove esposte dall’accusa sembra che il colpevole sia la figlia, che se da una parte è appena una ragazzina, dall’altra è una ragazzina “dei quartieri bassi”. Fra innocentisti e giustizialisti, la discussione dei giurati metterà in luce luoghi comuni, pregiudizi e barriere: un vero e proprio esame di coscienza collettivo che può coinvolgere anche gli spettatori. Attraverso un confronto serrato di ritratti psicologici, veri e propri archetipi di personalità facili da incontrare nella vita di tutti i giorni, c’è modo di riflettere anche sulle modalità di un sistema giudiziario che mostra tutte le sue debolezze se viene guidato da impulsi soggettivi. I nostri giurati vogliono andare in cerca della verità, ma si accontenteranno di un “ragionevole dubbio”. Anche perché la verità non è sempre così facile da raggiungere. Il dibattimento della giuria si incrocia col racconto, o meglio coi racconti dell’imputata durante l’interrogatorio. Ci saranno due storie, due verità, che andranno in direzioni opposte, entrambe colorate di grigio. Ben difficilmente, infatti, la vita è fatta di bianchi e di neri.

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